Per sempre e comunque, grazie.
"...Per Ninabella, però, la più grande delusione era il padre, che non si esprimeva chiaramente. Che al massimo le diceva: "Non ho detto di no, aspettiamo che superi la quinta e poi vediamo".
Lei aspettava con le lacrime agli occhi. Che doveva fare? Con la madre e la nonna riusciva a litigare in maniera feroce, le chiamava arretrate, cattive, persino ciòte, buscando qualche schiaffettone sul muso, e in fondo le commiserava. Con il padre invece non riusciva ad aprire bocca, aveva paura di ferirlo, però non capiva la sua incertezza.
Quando arrivò il momento di iscriversi agli esami di ammissione, Arturo le regalò una grande tavolozza con i colori a tempera, pennelli di forme diverse, metri di tela arrotolata e un cavalletto. "Tutta roba da veri pittori" disse. "L'ho presa per te a Crotone." Ninabella lo abbracciò grata e contenta. Mai e poi mai immaginava che il padre sarebbe stato capace della frase successiva: "Mo' hai quello che ti serve per la pittora. Ci hai talento, lascia perdere la scuola, non ti serve a niente, per una femmina è una perdita di tempo e di denaro. E un giorno, quando avrai una bella famiglia, mi ringrazierai".
Ninabella si staccò dal padre come una naufraga priva di forze da uno scoglio. Evitò di aggrapparsi alla madre e alla nonna che la guardavano con un sorriso di vittoria sulle labbra e abbracciò il fratello prima di affogare in un mare di lacrime.
All'inizio Michelangelo rimase imbarazzato, muto. Poi..."
La collina del vento di Carmine Abate.
Una sagra imperdibile raccontata da un affabulatore, capace di dipingere personaggi autentici, genuini rispettosi del passato e della terra in cui ripongono le radici.
Carlè
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